Campari: Il Campari (correttamente per esteso Campari Bitter o Bitter Campari) è una bevanda alcolica nata a Novara, prodotto di punta dell'azienda italiana Gruppo Campari. Si tratta di un bitter ottenuto dall'infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta in una miscela di alcool e acqua, dall'aroma intenso e dal colore rosso rubino. Il Campari Bitter si ottiene partendo da una soluzione alcolica con estratti di erbe, piante e frutti; le fasi di lavorazioni prevedono che le erbe siano messe in infusione in acqua a 100 °C; poi si aggiunge alcol puro lasciando macerare il tutto. Finito tale processo si separano le erbe dalla massa liquida, ottenendo un infuso aromatico di 69° vol circa. A quest’ultimo si uniscono sciroppo di zucchero, acqua distillata, ancora alcol e colorante rosso naturale. Solitamente il Campari Bitter si serve all’ora dell’aperitivo, servito liscio ghiacciato con uno spruzzo di seltz freddo, in un apposito bicchiere tenuto precedentemente in congelatore. Il Campari Bitter è inoltre utilizzato per la preparazione di numerosi cocktail e long drink, come l’Americano, il Negroni, il Negroni Sbagliato il Milano-Torino, il Garibaldi e il Boulevardier. Il Campari Bitter è distribuito in oltre 190 Paesi.
Ciliegia: La ciliegia è il frutto del ciliegio (Prunus avium). La pianta domesticata è stata ottenuta da ripetute ibridazioni della specie botanica. Il nome italiano di ciliegia (conosciuto in toscano come ciriègia) deriva direttamente dal latino volgare ceresia che, dalla sua forma cerasia è presente in diverse lingue, tra cui portoghese (cereja), francese (cerise), spagnolo (cereza), rumeno (cireş), sardo (cerexa o ceriasa), romano (cerasa), lombardo (scirés), emiliano (srèsa), siciliano (cirasa), veneto (saresa), friulano (cjariese), napoletano (cerasa) e inglese (cherry). Anche in italiano è chiamata cerasa, ma si tratta di un termine desueto, che ancora persiste in usi regionali dell'Italia centrale e meridionale. A sua volta, il termine latino proviene dal greco κέρασος (kérasos), derivante dalla città di Cerasunte nel Ponto (attuale Turchia) da cui, secondo Plinio il Vecchio, furono importati a Roma nel 72 a.C. da Lucullo i primi alberi di ciliegio.