Aperol: L'Aperol è un aperitivo alcolico italiano, creato dalla famiglia Barbieri che aveva fondato la ditta nel 1880 a Padova in via Tommaseo. Dal 2003 è di proprietà del Gruppo Campari. L'Aperol viene creato dai fratelli Silvio e Luigi Barbieri e presentato ufficialmente in occasione della prima Fiera campionaria di Padova il 21 luglio 1919. Sin dalla sua nascita l'Aperol si presenta con un distintivo colore arancione: un liquore a base di erbe aromatiche e agrumi, con un pizzico di assenzio per togliere il leggero retrogusto amarognolo. Dato il successo del prodotto, i produttori Barbieri decidono di investire in pubblicità: negli anni venti l'arancione diventa la firma cromatica di Aperol e nei bar spuntano i primi poster pubblicitari che invitano a consumare un Aperol. Negli anni trenta Aperol realizza una campagna dedicata alle donne sui principali quotidiani in cui si vede una sarta che misura il girovita di una cliente ed esclama: "Signora! L'Aperol mantiene la linea". Alle signore era consentito un Aperol in quanto aperitivo leggero.
Chartreuse: La Chartreuse è un liquore prodotto in origine dai monaci certosini nelle cantine della certosa Grande Chartreuse, situata nelle prealpi della Chartreuse a Voiron, nel dipartimento dell'Isère nella Francia meridionale. La produzione è stata poi trasferita in una fabbrica nei pressi di Voiron, sempre sotto la supervisione dei monaci della certosa, da dove viene distribuito a livello internazionale. La Chartreuse nacque nel 1605 quando i monaci certosini dell'abbazia di Vauvert (Parigi), ubicata un tempo sul sito del Jardin du Luxembourg rinvennero un manoscritto con la formula di un "elisir di lunga vita". A causa della sua complessità la ricetta dovette attendere il 1737 per essere prodotta, presso la grande certosa di Grenoble; la commercializzazione rimase però limitata alle città vicine di Grenoble e Chambéry, sotto il nome di "Elisir vegetale della Grande-Chartreuse". La Chartreuse verde venne invece elaborata nel 1764. Durante la Rivoluzione francese i monaci, volendo conservare la ricetta, la diedero a un farmacista di Grenoble, Liotard, che la rese ai monaci alla sua morte nel 1816.